venerdì 27 marzo 2009

Primarie

Imperatore Silvio

Come sempre si legge elPaís..
Già l'informativo britannico The Economist ieri dedicava queste parole per descrivere il congresso del PdL in atto a Roma:

Il timore è che la Libertà nel nome del nuovo partito, altro non sia che quella di Berlusconi di fare tutto quello che vuole.


Oggi El País dedica un ampio articolo all'argomento...

Mi permetto di tradurre le frasi maggiormente significative:
  • Berlusconi prende nelle sue mani tutto il potere della destra italiana (con accento sulla fusione tra populismo forzista e postfascimo)
  • Tutto è pronto all'incoronazione di Silvio Berlusconi come imperatore della destra italiana
  • Il magnate milanese vede quasi compiuto il suo progetto egemonico al quale manca solo la presidenza della repubblica
  • L'Italia si è arresa alla sua idea culturale (o acculturale), il suo controllo mediatico è incontestabile, la immunità giuridica garantita grazie alla legge Alfano approvata all'alba della legislatura, ...
  • Berlusconi ha veramente fretta e vede il Parlamento e la architettura istituzionale come un ostacolo che rende più lenta e difficile la sua azione di governo
  • Ricordano che Marcello dell'Utri, definito dallo stesso Berlusconi, l'allenatore ed il preparatore fisico del team di Forza Italia contrattò per la villa di Arcore un "paisano siciliano" e fu condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e per frode fiscale

giovedì 12 marzo 2009

'El Pais' parla di Berlusconi: 'Un teatrante'

Un articolo duro. Una cronaca precisa. Un documento che vorrebbe far ridere e, ahimè, ci riesce. L'argomento? Silvio Berlusconi. Qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque. Quello del premier italiano non fa eccezione. C'era un giornalista spagnolo all'ultima riunione dei deputati del Pdl a Roma. Silenzioso ma attento. Nascosto ma vigile. La relazione di Silvio Berlusconi, colma di gag, battute e avanspettacolo in doppiopetto, è finita su carta. Con vivo stupore. I fatti. Il premier riunisce i deputati per fare un bilancio dei primi dieci mesi di Governo.

L'occasione fa l'uomo ladro e così, in luogo di cifre, intenzioni e progetti, inizia un circo di stampo differente. Il premier è in forma. Inizia col prendere in giro Franco Frattini. Sul braciere dello scherno la sua recente interruzione della relazione con Chantal Sciuto, dermatologa dei vip. "Frattini, quando lasci le fidanzate distribuisci qualche numero di telefono!". Battute da caserma, risate assicurate. Ma è solo l'abbrivio. L'overture di un pomeriggio giocoso. Il meglio deve ancora venire. E giunge, puntuale. Berlusconi racconta di una recente visita a un centro per anzinai milanese. L'incontro con un vecchietta. L'età regala rughe e segni indelebili. Per Berlusconi, la cosa è irresistibile. Voce in falsetto, mimo, ingobbimento ad hoc. "Quanti anni ha signora?". "settantadue". Breve pausa. "Allora siamo coetanei". Applausi a scena aperta, gente sotto le poltrone, lacrime di riso. Impasse di pochi secondi.
Costa, essere alla corte del padrone. C'è sempre uno specchio in cui osservarsi e scoprirsi piccoli. Meschini. Servili.

12 marzo 2009

articolo Unità
articolo el País


domenica 8 marzo 2009

IL CASO. Promotori dell'iniziativa i pd Laratta e Vita
Il centrodestra la snobba: è solo propaganda

E' ora di tagliarci lo stipendio"
idea-solidarietà tra i parlamentari

Proposto fondo pro disoccupati: con il 25% raccolti 6 milioni al mese
di CARMELO LOPAPA


E' ora di tagliarci lo stipendio" idea-solidarietà tra i parlamentari

Proteste dei precari davanti a Montecitorio

ROMA - Tagliarsi lo stipendio. Per lanciare un segnale in questa tempesta. Il Palazzo adesso ne parla. Un po' per l'imbarazzo crescente di fronte alle migliaia di nuovi disoccupati, alle famiglie sul lastrico, all'esercito di cassintegrati. Un po' per lo spettro del "forcone" lì fuori, che puntuale turba i sonni degli onorevoli in ogni momento di crisi. E questa è crisi nera.

L'iniziativa è di un gruppo di deputati e senatori Pd. Ma, raccontano dalla segreteria, un progetto più articolato è allo studio del leader Dario Franceschini. Per il momento, la lettera che da domani riceveranno tutti i parlamentari nazionali ed europei porta la prima firma di Francesco Laratta, deputato cosentino. Nella stessa direzione si stanno muovendo al Senato Vincenzo Vita e Gianrico Carofiglio.

"Il momento è grave, usciamo dalla retorica e versiamo tutti il 25% della nostra indennità base ad un fondo di solidarietà per l'intero 2009. Consegneremo l'elenco delle adesioni ai presidenti di Camera e Senato e poi si vedrà che fare". La platea chiamata in causa è quella dei 952 parlamentari nazionali, dei 78 europei (da giugno saranno 72) e dei 1.129 consiglieri regionali.

Per poi coinvolgere magari sindaci e presidenti di Provincia. "Se tutti aderissero, con 2.500 euro a testa, arriveremmo quasi a 6 milioni di euro al mese. Lo so che adesso i colleghi mi odieranno, ma dobbiamo provarci". Vita è convinto che non si possa più "restare a guardare, è l'ora di agire, di fare qualcosa di concreto e per questo ci muovere anche noi al Senato". Francesco Boccia, economista e deputato Pd, ha presentato un ddl di revisione dei vitalizi e delle pensioni dei parlamentari: "Non possiamo chiedere sacrifici se non siamo i primi a farli, altrimenti perderemo ogni credibilità".

Lo spunto, va detto, lo stanno dando in questi giorni alcuni amministratori locali. Dai consiglieri provinciali della Volkspartei che a Bolzano hanno deciso due settimane fa di tagliarsi di 600 euro al mese l'indennità (di 6.300 euro) per devolvere le relative somme ad associazioni benefiche, al sindaco di Finale Emilia, Raimondo Soragni, che si è decurtato lo stipendio del 50% (da 2.000 a 1.000 euro). Piccole cose, certo.

L'idea adesso rimbalza a Roma, raccoglie consensi ma anche veti. "Diffido dai gesti simbolici, ma il tema dei costi della politica sta diventando fondamentale ed è fondamentale affrontarlo" dice Marco Follini che la scorsa settimana dalle colonne del "Riformista" ha suggerito una ricetta analoga per i rimborsi elettorali: "Se operassimo un taglio lineare a tutte le voci di spesa - emolumenti, rimborsi, editoria di partito - allora la proposta di razionalizzazione sarebbe ragionevole". E così pure Helga Thaler, senatrice Svp, forte dell'esempio dei "suoi" consiglieri in Trentino Alto Adige: "È giunto il momento di dare l'esempio anche a Roma, tendere una mano a chi è in difficoltà".

Ma il centrodestra stronca il progetto sul nascere, altro che operazione solidarietà bipartisan. "Il nostro compito è fare buone leggi e arginare in Parlamento la crisi, non creare fondi per chi perde il lavoro - taglia corto il vicecapogruppo Pdl alla Camera, Italo Bocchino - . Detto questo, personalmente sarei disposto a cedere anche il 50% in favore di chi è in difficoltà. Ma non è con misure come questa che si risolvono i problemi".

Anche perché, rincara dal Senato il suo omologo Gaetano Quagliariello, "è una proposta priva di qualsiasi portata, politica o solidale che sia: serve solo a farsi propaganda. La dimensione della solidarietà, della carità, è strettamente privata, la si esercita lontano dai riflettori. Non è questo che i cittadini si attendono da noi".

E fuori dal Parlamento la musica non cambia. Giuseppe Castiglione (Pdl) ha appena lasciato lo scranno dell'europarlamento per la presidenza della Provincia di Catania: "Il Pd non va lontano con proposte come questa. Io ho ridotto da 15 a 9 gli assessori, ho tagliato dieci dirigenti, risparmiato 1 milione in collaborazioni esterne. Lasciando Strasburgo ho rinunciato a 12 mila euro al mese, ora ne guadagno 6.400. Dovrei tagliare pure quelli?"

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/stipendio-parlamentari/stipendio-parlamentari/stipendio-parlamentari.html

Tv, boom di cronaca nera negli anni di Prodi

Spazi raddoppiati nel 2006 e 2007: così aumentò la percezione di insicurezza della gente.
Sulle reti Mediaset spesso lo spazio triplicò. Ma i direttori: la politica non c'entra

di SILVIA FUMAROLA
 
ROMA - Durante i due anni del governo Prodi (2006 e 2007) i tg hanno raddoppiato lo spazio della cronaca nera. Secondo uno studio del Centro d'ascolto dell'informazione radiotelevisiva (nato da un'iniziativa dei radicali) dal 2003 al 2007, il tempo dedicato ai servizi su delitti, violenze e rapine è raddoppiato (se non triplicato) passando dal 10,4% dei tg del 2003 al 23,7% di quelli del 2007. Dato significativo che potrebbe avere aumentato la percezione di insicurezza da parte degli italiani, e avere avuto un peso alle elezioni politiche del 2008, tesi sostenuta dal centrosinistra in molte occasioni. Come la convinzione che il senso di incertezza e paura sarebbe nato in parte per il battage dei media.

"Adesso arrivano i dati, ma l'abbiamo sempre saputo, Prodi era stato il primo a rendersene conto" commenta Sandra Zampa (Pd) "Purtroppo ce ne siamo accorti a spese degli italiani". Il tema della sicurezza, e dell'uso che se ne fa, è molto sentito anche oggi: "Paura e insicurezza ci sono", ha detto il procuratore capo della Repubblica di Torino Giancarlo Caselli a Ercolano, al convegno "L'etica libera la bellezza" "dovrebbero essere sempre mali da curare ma spesso vengono ingigantiti anche dalla carta stampata e da certa politica".

I numeri dicono che nel 2003 il Tg1 ha dato notizie di cronaca nera per l'11% del suo tempo, il 19,4% nel 2006, il 23% nel 2007. Il Tg2 è passato dal 9,7% del 2003 al 21% del 2006, fino ad arrivare nel 2007, al 25,4%. Il Tg3 è la testata che registra il minore aumento, passando dall'11,5% del 2003 al 18,6% del 2007. Sulle reti Mediaset l'aumento è maggiore: per Studio Aperto, la percentuale è stata pari al 30,2 della durata totale dei tg del 2007, contro il 12,6% del 2003. Il Tg5 è passato dal 10,8% al 25,7%. Il Tg4, malgrado il raddoppio negli ultimi 5 anni, ha avuto l'incremento minore, dal 10,2% del 2003 al 20,9% del 2007.

"Fare una valutazione di natura politica sarebbe sbagliato, bisognerebbe vedere cos'è successo nei diversi anni" spiega il direttore del Tg5 Clemente Mimun. "Prima non era Chicago ora non è Disneyland. La cosa che ha pesato di più, sempre, è stata la situazione economica, per cui l'idea che qualcuno abbia picchiato sulla cronaca per colpire X o Y, lascia il tempo che prova, se non si controlla cos'è accaduto in quegli anni. Esaminando questo bimestre, si è parlato molto di stupri, oggettivamente hanno colpito l'opinione pubblica. Poi se mi chiede: durante il governo Prodi voleva colpire Prodi?, rispondo no".

"Un buon telegiornale racconta le cose che accadono" replica il direttore del Tg2 Mauro Mazza "ma imputare ai tg il fallimento delle elezioni non è accettabile, le ragioni vanno cercate altrove. Il pubblico di metà giornata è più attento alla cronaca e ne segue gli sviluppi. Alle 20,30 la quota diminuisce". Mario Giordano, direttore del Giornale, ha guidato Studio Aperto dal 2000 al 2007. "Ricordo la stessa polemica nel 2000, l'epoca delle rapine in villa. Poi c'è stato l'11 settembre. È vero, è aumentata l'attenzione per la cronaca nera, non solo quella che crea insicurezza. I grandi casi - Cogne, Erba, Garlasco - aumentano gli ascolti. Impiegando la nera in chiave politica pro o contro qualcuno si fa solo un pessimo servizio".