sabato 28 giugno 2008

L'Ue boccia le impronte ai rom: "Mai successo prima in Europa"

«Impronte? Ma no, faremo solo foto segnaletiche ai bimbi rom»
Foto segnaletiche come questa, magari, scattata ad una bambina innocente, internata ad Auschwitz, colpevole del solo fatto di essere di etnia rom...








E mentre l'Unione Europea, attraverso il portavoce della Commissione Pietro Petrucci fa presente che una simile procedura non sarebbe compatibile con le norme comunitarie, la stampa internazionale attacca il nostro paese xenofobo, il Ministro della Repubblica Italiana On. Roberto Maroni la giudica una "procedura normale" in quanto non si tratterrebbe di schedare alcuno, ma di un semplice "censimento".

Eloquente comunque l'articolo dedicato dall'Independent alla vicenda:

articolo che, solo dal titolo, accomuna l'attuale modo di affrontare "l'emergenza sicurezza" ai ricordi di Mussolini.

Forse l'"Independent" esagera, o forse no, resta il fatto che la stampa estera è tutt'altro che tenera nei nostri riguardi e solleva forti preoccupazioni per l'alleanza tra il premier e quello che viene definito un partito xenofobo.

Concludiamo con una frase di Bertold Brecht:
<<Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare.>>
Berltold Brecht

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