sabato 26 aprile 2008

Una convivenza multietnica? Si può fare!

Riporto l'intervento di Elton Xhanari all'assemblea provinciale dei Giovani Democratici:

Come Voi ben sapete le ultime elezioni hanno dato verdetti precisi e pesanti, ma in particolare due hanno fatto scalpore e ci impongono di riflettere. In primis la sconfitta, senza se e senza ma, della Sinistra Arcobaleno e in secondo luogo il successo, altrettanto clamoroso, della Lega Nord.
In questo intervento vorrei insieme a Voi analizzare il secondo punto ed in particolare uno dei pilastri della propaganda leghista, in grado di convincere tre milioni di persone.
L'attacco asfissiante e continuo è stato diretto nei confronti degli immigrati, rei di delinquere, contaminare le antiche tradizioni padane e di rubare il posto di lavoro ai giovani celtici.
Ebbene, ci sono delle leggende che noi Democratici abbiamo il dovere di smascherare, decostruire e ripresentarle al pubblico nella loro originale evanescenza.

  • La sicurezza.
Per iniziare un valido ragionamento sul tema, dobbiamo innanzitutto distinguere la sicurezza dalla percezione della sicurezza. Si tratta di concetti logicamente ed assiologicamente (cioé in termini di valori) diversi. Se la sicurezza è una necessità reale e presente, la percezione di essa può essere creata ad arte, ed usata per fini che nulla possono avere a che fare con l'interesse del cittadino.
Per individuare la linea di demarcazione possiamo affidarci ai numeri. Utile al caso nostro si rivela uno libro di Carlo Alberto Romano, docente di Criminologia presso la Facoltà di Giurisprudenza di Brescia, in cui si dimostra come la percentuale di assassini stranieri in relazione alla popolazione straniera è pressoché identica a quella degli italiani in relazione alla popolazione italiana.
Viviamo in tempi di grandi incertezze e di paure diffuse, tempi ideali per cercare colpevoli ad ogni costo.
L'equazione extracomunitario = potenziale criminale è semplicemente falsa: sia dal punto di vista statistico, che dal punto di vista politico. È un errore grezzo e gravido di conseguenze, visto che il rapporto demografico diviene sempre più paritario.
Anzi, se proprio dobbiamo portare il ragionamento fino in fondo, è numericamente più vera l'equazione parlamentare = inquisito e/o condannato.
Esiste però un'altra equazione pericolosamente verosimile: clandestinità = insicurezza. E qui passiamo alla legge Bossi-Fini.

  • Legge Bossi-Fini.
Se extracomunitari si nasce, clandestini si diventa. Ciò dipende dalla legislazione vigente che è semplicemente sbagliata. Un clandestino non ha diritti, non può cercare lavoro, non può ricongiungersi con la famiglia, non può trovare una casa, non può costruirsi una vita degna di tale nome. Un clandestino è un uomo disperato, e gli animali feriti, di qualunque specie siano, sono disposti a tutto. È una legge naturale, non c'è via di scampo.
Partiamo allora dall'assunto che il fenomeno migratorio non lo puoi fermare, non fosse altro che alla disperazione non si porrà mai alcuna valida barriera.
Il massimo che si può fare è governarla, incanalare questo flusso di persone verso strade legali e dignitose, adottare politiche di accoglienza efficaci.
La Bossi-Fini ha fallito tutti i suoi obiettivi, li ha falliti perché tecnicamente e politicamente è fatta male. Basta solo una occhiata superficiale, anche di un giurista in fasce, per poter capire che certe disposizioni non significano assolutamente nulla. Se ad un clandestino viene notificato il foglio di via egli dovrebbe "adoperarsi per lasciare il territorio italiano". Se la polizia lo arresta con un foglio di via in mano, il giudice lo libererà semplicemente perché l'individuo non aveva i soldi per il biglietto. Se un immigrato perde il proprio lavoro, non può ottenere un Permesso di Soggiorno per poterlo ritrovare; se ad uno straniero in patria è garantito casa e lavoro, non può entrare in Italia se non da clandestino. Ed altre stupidaggini di questo tipo.
Insomma, è una legislazione che produce clandestinità, che intasa i tribunali, e che provoca l'esatto opposto di quello che si prefigge di ottenere.

  • Noi Democratici.
E allora noi Democratici che cosa dovremmo fare? Rincorrere i celtici sul campo del celodurismo, oppure offrire alla gente risposte chiare e concrete? A quale parte del corpo dobbiamo rivolgerci? Alla mente e al cuore, oppure alla pancia?
Sarebbe un fatale errore cedere a certe facili tentazioni; pensare di conquistare consensi su un campo così tanto minato facendo propri slogan dai capelli bianchi. Siamo una forza riformista e non populista, perché la gente non ha sempre ragione.
Era sì impopolare difendere gli ebrei negli anni trenta, ma non per questo era meno giusto.
Credo che noi dobbiamo fare un salto logico ulteriore: è la clandestinità a creare insicurezza e non l'immigrazione. Mentre dell'immigrazione l'Italia, e specialmente il Nord, ha bisogno come il pane, la clandestinità è il vero problema da combattere.
E in che modo?
Come primo passo offrire a loro la possibilità di crearsi una vita ed in secondo luogo mandare direttamente nei propri paesi d'origine chi questa possibilità non la sfrutta.
Mi rendo conto che tutto ciò non è comunicabile in un manifesto con gli indiani e i cowboy, ma noi siamo diversi anche per questo. Noi non dobbiamo avere la pigrizia mentale di lasciare intatta la pellicola e conformarci a ciò che il popolo vuol sentirsi dire. Noi siamo Democratici e siamo convinti che una convivenza multietnica SI PUO' FARE!

4 commenti:

fabrizio ha detto...

Non posso esimermi dal replicare a tale articolo per le sue inesattezze. Da "giurista in fasce" quale sono, ho più volte studiato e visto applicare la legge Bossi-Fini. NON è vero che un giudice lascia libero un clandestino che non si è allontanato dall'Italia solo perchè non ha i quattrini per andarsene. Può farlo se non è detenuto per altri reati o se può beneficiare della sospensione della pena o dell'indulto. NON è vero che se un immigrato perde il lavoro non può ottenere il permesso di soggiorno, al limite avrà difficoltà per il rinnovo dello stesso, ma durante la sua validità può cambiare più volte posto di lavoro. L'equazione immigrato=delinquente non sta scritta nella Legge Bossi-Fini che sarà certo da migliorare ma non per far entrare flotte di stranieri come intendeva fare il ddl Amato-Ferrero. E poi alcuni dati ISTAT: il 35% dei reati sono commessi da stranieri; 1 su 3 detenuti sono stranieri; i reati più gravi sono commessi da stranieri. NON sono affermazioni razziste o come dite voi "celtiche" ma, purtroppo, situazioni REALI.

Stefano Tisi ha detto...

No comment...
Alcuni dati che hai citato potrebbero essere verosimili...
Però vai a vederti un po' di statistiche prima di parlare a vanvera: guarda un po' di dati sull'afflusso di clandestini causato dalla Bossi-Fini.
Non sono gli stranieri a delinquere, sono queste persone che senza ombra di dubbio sbagliano, ma sono REATI da fame, sbagliati, ma leggermente più giustificabili di reati mafiosi per i quali un senatore, fondatore di un partito, è attualmente condannato in primo grado a 9 anni.
1 peso 1 misura: chi sbaglia paga.
Non importa se italiano, europeo, extra-europeo.

Elton Xhanari ha detto...

La cosa che mi disturba maggiormente di questa legge è la ratio, è il concetto stesso dell'immigrazione. Oltre a denotare una profonda impreparazione tecnica, mostra una assoluta cecità culturale.
Il T.U. dell'immigrazione, come modificato dalla Bossi-Fini, considera il fenomeno migratorio come un incidente di percorso da arginare in qualche modo.
Premessa: la popolazione straniera residente in Italia, oltre ad essere di gran lunga più giovane di quella Italiana, permette alla struttura economica, ma sopratutto previdenziale, di reggersi in piedi. Il Paese ha bisogno di stranieri, non fosse altro che per pagare le pensioni agli italiani! E' questo che non si è capito qui, e se si continua a non capire, sarà l'economia a risentirne maggiormente.
Ma entriamo in un discorso più tecnico.
Quali obiettivi vogliamo che una buona legge sull'immigrazione raggiunga? In primis eliminare la causa dell'insicurezza dei cittadini. In secondo luogo inserire i nuovi arrivati nel tessuto economico e sociale, per poter garantire loro una esistenza dignitosa, e al Paese un rendiconto economico e culturale.
Qual'è l'ostacolo alla sicurezza e all'integrazione? Di certo la clandestinità che rende anche l'uomo più laborioso un animale in gabbia.
La conclusione di questo sillogismo dovrebbe essere: una buona legge sull'immigrazione, dovrebbe eliminare la clandestinità.
La legge Bossi-Fini lo fa? Assolutamente no. I motivi:
1. Non esiste la possibilità nella nostra legislazione di entrare in maniera legale. Se sono all'estero ma posso assicurarmi un lavoro ed una casa in Italia, devo per forza entrare da clandestino. Ma che senso ha? Perché si è eliminata la figura dello "sponsor"? Perchè non far incontrare domanda ed offerta di lavoro, ma provocare un aumento della clandestinità?
2. Se non si ha un lavoro, ma attenzione, un lavoro nel momento in cui si rinnova il Permesso di Soggiorno, allora si ritorna clandestino. Insomma, lo straniero è un mezzo meccanico che quando serve va bene, altrimenti possiamo buttarlo via. Esempio: dopo cinque anni di lavoro, dopo essersi ricongiunti con la propria famiglia, dopo che i propri figli si sono inseriti nelle scuole, se, per disgrazia, la ditta fallisce nel momento in cui il Permesso è da rinnovare, allora si ritorna clandestino? Ma che senso ha?
Per concludere: questa legge è sostanzialmente figlia della paura. Paura di un periodo nuovo, di un Paese che non è più esportatore di persone, bensì importatore. È una disciplina antistorica, nel senso che non si adegua alla realtà storica dell’Italia. Signori, dobbiamo renderci conto che, anche se noi non lo vogliamo, questo paese fra dieci anni, avrà 1 persona su 3 di orgine straniera. È l’ora di darci un pizziccotto, e destarci dal sogno plastico di un Italia che non c’è più.
Dobbiamo dare risposte ai problemi, e non coprirli sotto il tappeto.
Ultimissima postilla: le mani che si sporcano di sangue, diventano tutte rosse.

fabrizio ha detto...

Caro Stefano, sono reati "da fame" come dici tu la violenza sessuale, le lesioni, l'omicidio, le truffe? Ma dai, non autoeleggerti salvatore degli stranieri! Io non parlo mai a vanvera, l'aumento dei clandestini è stato dovuto ai numerosi decreti flussi fatti dai tuoi amici di sinistra (Ferrero & C.)e dalla vostra politica di solidarietà a scapito degli italiani. La gente è stufa di questo vostro atteggiamento di accoglienza e lo ha ben dimostrato alle ultime elezioni. Rutelli parlando della pesante sconfitta a Roma ha detto di aver perso sulla questione "sicurezza". Il caso "Reggiani" non vi dice nulla?